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Come conservare il caffè? Consigli, accorgimenti utili e miti da sfatare

Per preservare la qualità del caffè bastano pochi e semplici accorgimenti. Scopriamo insieme quali sono.

Gustare un espresso di qualità è molto semplice, ma una minima distrazione potrebbe rovinare tutto. Ad esempio, basta sottovalutare alcuni piccoli accorgimenti per far sì che il caffè perda la sue proprietà organolettiche. D’altronde, come per ogni sostanza naturale, la sua composizione chimica rischia di degradarsi col passare del tempo. Affinché ciò non accada, bisogna seguire poche semplici dritte, come conoscere il luogo e il contenitore più adatti in cui riporlo.

Cosa danneggia il caffè?

Che il caffè sia macinato o in grani, indipendentemente dalla miscela, va protetto da alcuni agenti atmosferici in particolare:

- l’ossigeno, ovvero l’elemento che minaccia maggiormente le condizioni di conservazione del caffè. Il contatto con l’aria, infatti, porta all’ossidazione e, di conseguenza, alla perdita delle sue sostanze fondamentali;

- l’umidità, che potrebbe far ammuffire il caffè, in quanto è una sostanza capace di assorbire l’acqua;

- il calore, come anche il freddo eccessivo, che possono destabilizzare le condizioni ottimali con cui conservare il caffè. Dunque, il consiglio generale è di prestare particolare attenzione agli sbalzi di temperatura. Questo è il motivo per cui sulle confezioni viene sempre specificato di “conservare in luogo fresco e asciutto”;

- la luce, altro fattore da non sottovalutare che potrebbe velocizzare il processo di deterioramento del caffè.

Come conservarlo?

Innanzitutto, bisogna sapere che il caffè non ha una data di scadenza, ma piuttosto un termine minimo di conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro”). Solitamente, se ben conservato, può essere consumato entro 24 mesi dall’apertura; tuttavia, è consigliabile verificare se aroma, colore e consistenza non siano alterati prima di utilizzarlo.

Affinché il prodotto abbia lunga vita, è necessario mettere in pratica alcuni accorgimenti essenziali, oltre a creare le condizioni ottimali di cui abbiamo parlato precedentemente. Il caffè va sempre conservato in un contenitore a chiusura ermetica in acciaio, vetro scuro o ceramica. Un contenitore trasparente, infatti, non lo proteggerebbe dall’azione della luce; inoltre, il sottovuoto permette di conservare al meglio tutte le sue proprietà. È opportuno che il recipiente non sia troppo grande per la quantità che intendiamo conservare, in quanto potrebbe riempirsi di una quantità di aria eccessiva.

Dove conservarlo?

In Italia è un’abitudine comune conservare il caffè in frigorifero. Non tutti sanno, però, che in realtà è il luogo meno adatto, in quanto il caffè predilige ambienti secchi e freschi, non umidi e freddi. Inoltre, la condensa che si creerà all’interno del recipiente, una volta estratto dal frigo, potrebbe determinare la creazione di muffe. Il posto ideale, quindi, è la dispensa.

Un ulteriore mito da sfatare circa la conservazione è la credenza secondo cui, per mantenere l’umidità naturale del caffè, sia utile inserire all’interno del contenitore oggetti come tappi di sughero o bucce di mela. Questa è una pratica assolutamente sbagliata e da evitare, in quanto il caffè, come una spugna, assorbe tutti gli aromi e le sostanze con cui entra in contatto.

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