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Cosa si intende per corposità del caffè?

Tra le varie caratteristiche che contraddistinguono il caffè, ce n’è una in particolare: la corposità. Di cosa si tratta e come si riconosce il grado di corposità di un espresso?

Cos'è la corposità?

Per gustare appieno un buon caffè bisogna poterne riconoscere le caratteristiche imprescindibili, quelle che ne definiscono l’intera essenza. Si tratta di 5 parametri che gli intenditori e gli appassionati conosceranno già: aromaticità, dolcezza, intensità, rotondità e corposità. In questo articolo ci soffermeremo su quest’ultimo in particolare, essendo l’aspetto che solitamente incuriosisce di più.

Ognuna delle caratteristiche citate coinvolge uno dei nostri sensi. La corposità, come avrete già dedotto, ha a che fare con il tatto, in quanto è una sensazione che si percepisce a contatto col palato, poi con il resto della bocca e, infine, con la gola. Più semplicemente, la corposità può essere anche definita come la consistenza del caffè, in quanto è il risultato della struttura del liquido e la concentrazione delle proprietà in esso disciolte.

Come si classifica?

Gli esperti degustatori classificano la corposità della bevanda sulla base di tre parametri ancora più specifici:

- densità, ovvero il rapporto tra peso e volume;

- viscosità, ovvero il contenuto solido distribuito nella parte liquida;

- oleosità, ovvero il contenuto di grassi presenti nella bevanda, che tende a salire in superficie (come avviene, ad esempio, all’olio in acqua).

Tuttavia, oltre che attraverso l’assaggio, la corposità può essere percepita anche tramite l’olfatto, dunque attraverso l’aroma della bevanda.

Grado di corposità

La corposità viene valutata secondo una scala che contempla più livelli, dal più leggero al più forte. Questa caratteristica dipende prevalentemente dalla tostatura del caffè. Ad esempio, un processo di tostatura lento permette di mantenere inalterate le sue proprietà organolettiche, l’aroma e il livello di caffeina. Viceversa, un processo rapido, essendo più aggressivo, restituisce un caffè più amaro e scuro e un aroma meno deciso. Nel primo caso si parla di corposità leggera, mentre nel secondo di corposità forte.

Come già in molti sanno, le principali miscele di caffè sono due: Arabica e Robusta. Esse differiscono per tanti aspetti, tra cui anche la corposità che contraddistingue il caffè ottenuto dai loro chicchi:

- l’Arabica contiene più zuccheri, più oli e meno caffeina. Dunque, ne deriva che la sua corposità sia meno forte;

- la Robusta, invece, è più corposa e meno delicata.

Spesso, infatti, per ottenere una miscela ben equilibrata che possa soddisfare tutti i palati, le due tipologie di caffè vengono unite sapientemente in una sola miscela.

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